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India: basteranno donne-vigilantes, leggi e proteste a fermare i continui stupri?

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Simo10
view post Posted on 28/8/2013, 13:44




TRADUZIONI DI E. INTRA E S. GLIEDMAN
Il 22 agosto scorso a Mumbai si è purtroppo avuto l'ennesimo stupro di gruppo, vittima stavolta una ventenne impegnata in uno stage come fotoreporter per una rivista locale. Dopo un'operazione chirurgica la ragazza sta meglio.

La comunità internazionale ha reagito con indignazione alla vicenda, come già accaduto per lo stupro di gruppo avvenuto a Delhi nel dicembre 2012, conclusosi con la morte della ragazza assalita.

E ancora una volta, l'episodio di Mumbai ha riacceso il dibattito sui media mainstream e sui social network riguardo le possibili soluzioni per mettere fine a simili violenze.

@nehasanghvi: "La notizia dell'orribile stupro di gruppo a Mumbai in pieno giorno mi ha fatto stare malissimo. Vergogna!"

@IyerAvin: "A quanto sembra dai primi resoconti lo stupro di Mumbai è molto simile al caso di Nirbhaya. Ragazza e amico in zona isolata, amico sopraffatto e ragazza violentata."

Lo scenografo e blogger Constant Rambler sostiene che l'impunità incoraggia altri crimini: "Stupro di gruppo a Mumbai. I responsabili copiano quelli che non sono stati puniti né arrestati per la loro infamia."

Ma come mai tutta quest'amarezza? Secondo Catholic Online , le denunce di stupri, le morti causate dalle controversie per la dote, le molestie, gli abusi sessuali e altri reati contro le donne in India sono aumentati del 6,4% nel 2012 rispetto all'anno precedente.

Lo confermano i dati del National Crimes Bureau, secondo i quali nel 2012 la polizia indiana ha ricevuto 24.4270 denunce per reati contro le donne, contro le 22.8650 del 2011. Secondo l' Atlantic, in India lo stupro sarebbe "peggiore che buttarsi da una finestra", con riferimento al caso di una turista britannica che nello scorso marzo si è lanciata dal balcone per sfuggire alle advance del proprietario dell'albergo in cui si trovava.

Vishal Bheeroo commenta: "Il problema fondamentale è la mancanza di leggi efficaci che proteggano le donne, e certi commenti sessisti in Parlamento sono una vera vergogna."

Dopo lo stupro di gruppo a Delhi, Justice Verma, resaponsabile dell'apposita Commissione per combattere il crescente problema della violenza di genere, ha presentato un esaustivo rapporto (peraltro non esente da critiche). Al contempo è entrata in vigore la legge sulle molestie sessuali sul posto di lavoro. Iniziative che però hanno avuto scarsi effetti. I rappresentanti dei gruppi a sostegno delle donne, nonché attivisti per i diritti umani e la democrazia, si dichiarano allarmati dalle cruciali omissioni presenti nell'attuale corpo legislativo, mancanze che lasciano perfino più vulnerabili le donne.

In sostanza, quale potrebbe essere il metodo migliore per rispondere ai continui casi di stupro registrati nel Paese?

Accertato che la violenza sessuale è un problema chiaro e concreto, le risposte sono assai variegate: si va da campagne a favore dell'uso di spray al peperoncino e coltelli, formazione specifica nelle questioni di genere e l'adeguamento legislativo.

Un gruppo di ragazze comprese tra gli 11 e i 25 anni hanno dato vita alle Red Brigades in un villaggio nei pressi di Lucknow, capitale dello Stato dell'Uttar Pradesh, decidendo di intervenire in prima persona. Guidate dall'insegnante 25enne Usha Vishwakarma, le Red Brigades sono nate nel 2010, circa quattro anni dopo l'analoga Gulabi Gang, divenute poi il soggetto del film Pink Saris .




Indossando il salwaar kameez (abito tradizionale indiano) rosso e nero, molte delle ragazze spiegano di essere state vittime di violenza. Per imparare a difendersi, ora prendono lezioni di arti marziali e partecipano a proteste. Se un uomo viene scoperto a molestare una ragazza, gli viene per prima cosa ingiunto di smetterla, e se non basta si passa alla derisione o all'intervento diretto in pubblico.

Come chiarisce la leader del gruppo, Usha Vishwakarma: "Quando si soffre o si diventa una vittima, è lì che nasce il coraggio".

Nel frattempo, il 23 agosto attivisti e giornalisti si sono riuniti a Hutatama Chowk, nella zona sud di Mumbai, in una protesta silenziosa. I partiti dell'opposizione hanno sollevato la questione in Parlamento, mentre altre organizzazioni hanno pianificato eventi in diverse città -- pur se al momento non sembra troppo numerosa la partecipazione dei comuni cittadini.




Intanto è giunta la notizia che domenica 25 Agosto, la polizia di Mumbai ha arrestato i cinque ragazzi coinvolti nello stupro ai danni della fotoreporter, compresi tra i 16 e i 25 anni. Dagli interrogatori è inoltre emerso che avevano stuprato altre quattro donne.

Infine, continua online il dibattito sulle misure necessarie a porre fine a queste violenze, usando principalmente l'hashtag Twitter MumbayGangRape .

@docvaruna: "Dobbiamo iniziare a inculcare nei nostri figli il valore del rispetto verso le donne! Solo allora succederà qualcosa".

@kiaaara02: "Non dite alle ragazze di non indossare pantaloncini in pubblico, insegnate ai ragazzi a non mancare loro di rispetto."

@jeromeglassman: "Promemoria: qualsiasi cosa la vittima abbia o non abbia fatto prima è irrilevante. Insegnate ai ragazzi a non stuprare".

@zoran24x7: "Tutto ciò riguarda ogni cittadino che si reputi parte di questo mondo".

Fonte: lastampa.it
 
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