Dal 10 ottobre al Teatro Diana di Napoli lo spettacolo scritto da Federico Vacalebre con la regia di Fabrizio Bancale. In scena una band e un dj per le canzoni del maestro di "'O sarracino" e "Tu vuò fa' l'americano". E la voce di Sal Da Vinci
ROMA - C'è la musica di Renato Carosone, le cui canzoni sono tra i brani italiani più eseguiti nel mondo. E c'è un gruppo di musicisti in scena con un dj, che li suonano e li trasformano quasi in pezzi di musica elettronica a uso degli spettatori più giovani, tutti da ballare. Poi c'è Sal Da Vinci che dà la voce al maestro e alle sue immortali creazioni. E ancora ecco le immagini d'epoca, i filmati, le testimonianze sull'autore di 'O sarracino e Caravanpetrol. È il musical Carosone, l'americano di Napoli che va in scena dal 10 ottobre al Teatro Diana di Napoli, scritto da Federico Vacalebre (autore di due libri su Carosone: L'americano di Napoli, scritto a quattro mani con lo stesso Carosone, e la biografia Carosonissimo) e interpretato da Sal Da Vinci, che mette in scena tutta la sua passione per il maestro.
"L'ho incontrato una sola volta, era il 1983 e avevo 14 anni - racconta il cantante - eravamo al teatro Politeama e lui venne a Napoli per inaugurare una mostra di suoi quadri e per un concerto dopo l'abbandono dalle scene e la scelta di isolarsi: quel giorno capii da dove veniva il neapolitan power, io che ero un fan di Pino Daniele e di Napoli Centrale". L'avventura del musical, che resterà per tre settimane al Politeama e poi partirà per un lungo tour nelle altre città italiane, è di quelle che non è esagerato definire impegnative.
Fare Carosone non è semplice: "Ma non è mai troppo lontano dalle nostre corde di napoletani, Carosone era una persona positiva, uno spirito giocoso, aveva il dono dell'ironia. Noi musicisti e cantanti napoletani siamo tutti suoi nipoti", dice ancora Da Vinci. Il "tocco magico" di Carosone, quel suo profilo internazionale che era già scritto nel dna della sua musica, nata dall'incontro tra i ritmi e i suoni americani degli anni Quaranta e la melodia partenopea, è stato esaltato negli ultimi tempi da riletture dance come quella di We know speak americano del duo australiano degli Yolanda Be Cool, che ha venduto 8 milioni nel mondo grazie ai campionamenti della musica e della voce del grande Carosone.
"Un'operazione simile a quella che mettono in scena la band e i dj impegnati nello spettacolo" spiega l'autore, Federico Vacalebre. "Suonano ad esempio una splendida versione electro-swing di Torero, per la quale utilizzano 23 diverse versioni della canzone, pubblicate in giro per il mondo. Si tratta di un mash-up che mette assieme solo una parte delle innumerevoli versioni della canzone, tradotta finora in 13 diverse lingue". Il pretesto della narrazione del musical è il tentativo di un giornalista musicale, maniaco di Carosone, di convincere la Rai a realizzare una fiction sul maestro. I dirigenti di viale Mazzini gli chiedono di aggiungere alla storia sesso, gossip, scandali "senza capire che nel caso di Carosone è sufficiente la musica, di straordinaria attualità nelle discoteche di mezzo mondo, canzoni cantate nei teatri ma anche utilizzate per la loro efficacia negli stadi e nei cortei politici", dice ancora Vacalebre. Lo dimostreranno i dialoghi che si ascoltano nello spettacolo, tra il giornalista (Lello Radice) e Gegè Di Giacomo (Giovanni Imparato), tra Peter Van Wood (Pietro Botte) e Fred Buscaglione (Forlenzo Massarone). Nel cast anche la star del burlesque Claudia Letizia, nei panni di una Maruzzella maggiorata e ironica. La regia è di Fabrizio Bancale, le coreografie di Ferdinando Arenella, gli arrangiamenti di Lorenzo Hengeller, i remix di Gransta Msv e le scenografie di Massimiliano Pinto.
Il 10 ottobre uscirà anche il cd con la colonna sonora dello spettacolo, coprodotto da Prospet, Palapartenope e Diana Oris, mentre è in lavorazione il dvd, arricchito di preziosi extra carosoniani. Il tour arriverà a Roma agli inizi del prossimo anno.
Fonte:
http://www.repubblica.it/spettacoli/musica...vinci-68262298/
